L’insicurezza mette a repentaglio il futuro della Nigeria
di Luca Mainoldi *
Il massacro nella chiesa di San Francesco Saverio di Owo, nello Stato di Ondo (nel sud-ovest della Nigeria) la domenica di Pentecoste, segna una nuova drammatica tappa nel deterioramento della sicurezza nella nazione
Il massacro nella chiesa di San Francesco Saverio di Owo, nello Stato di Ondo (nel sud-ovest della Nigeria) la domenica di Pentecoste, ha segnato una nuova drammatica tappa nel deterioramento della sicurezza in Nigeria e in quello della pacifica convivenza tra fedi ed etnie del complesso mosaico delle popolazioni della Federazione.
Il fatto che i fedeli di una chiesa cattolica siano stati così brutalmente attaccati in uno Stato che almeno fino a quel momento era stato risparmiato dalla violenza a sfondo religioso, è un’ulteriore escalation nelle azioni di gruppi armati che ora sembrano minacciare l’insieme del territorio nigeriano.
Già l’assalto del 28 marzo al treno Abuja-Kaduna nella Nigeria centrale (vedi Fides 30/3/2022) aveva segnato una svolta nella già grave situazione d’insicurezza nella quale vive il Paese da alcuni anni, accrescendo le preoccupazioni per il crollo della sicurezza. I commentatori locali lo definiscono un atto di violenza senza precedenti, attribuendone le responsabilità all'incapacità delle autorità di agire in base ai rapporti di intelligence.
Secondo la stampa nigeriana infatti i servizi d'intelligence, i militari, le forze dell'ordine e persino i membri della comunità locale avevano ricevuto avvertimenti su un'imminente minaccia di un attacco alla linea ferroviaria, ma gli avvertimenti non sono stati ascoltati.
L’assalto del 28 marzo è tanto più grave perché il treno era ancora considerato un mezzo relativamente sicuro visto chi viaggia lungo strada tra la capitale federale Abuja e Kaduna può rimanere vittima di rapimenti e rapine.
Il treno è stato attaccato di notte, a circa 89 km dalla stazione di Abuja. Gli aggressori hanno usato esplosivi per far saltare in aria i binari prima di sparare ai pendolari. Entro 24 ore, un altro assalto è stato effettuato sullo stesso tratto di binari utilizzando ordigni esplosivi improvvisati, costringendo il treno in viaggio da Kaduna ad Abuja a fermarsi.
La linea ferroviaria tra le città è stata colpita per la prima volta nell'ottobre 2021, quando dei banditi hanno distrutto una parte del binario con esplosivi. I recenti attacchi sono molto più gravi e segnalano una nuova tendenza a prendere di mira le infrastrutture statali. Il motivo è apparentemente quello di causare vittime in massa e terrore lungo un importante corridoio di trasporto pubblico. Nessuno è stato arrestato in relazione ai crimini.
La ferrovia Abuja-Kaduna, inaugurata dal presidente Muhammadu Buhari per i servizi commerciali nel luglio 2016, è vitale per Kaduna, una delle principali città industriali e amministrative nel nord della Nigeria e genera importanti ritorni economici diretti e indiretti. I recenti attacchi potrebbero mandare in fumo questi vantaggi economici perché minacciano il futuro del trasporto pubblico in Nigeria, così come le economie locali nello stato di Kaduna e negli stati adiacenti del nord-ovest.
La popolazione nigeriana è vittima di varie forme di violenza a seconda delle aree dove vive: attività terroristiche e occupazione di territori a Yobe, Borno, Adamawa e Taraba, banditismo a Zamfara, Bauchi, Kaduna, Kastina e Kano e rapimenti sulla strada Kaduna-Abuja, ora estesa allo stato del Niger. Le azioni violente includono attentati suicidi, sparatorie su cittadini inermi e innocenti, incendi di stazioni di polizia e di chiese, rapimenti e stupri di ragazze e donne.
Gli attacchi dei pastori ad alcune comunità del nord e del sud sono un'altra grande grande sfida che il Paese deve affrontare. Molte vite e proprietà sono andate perdute e un gran numero di cittadini è rimasto senza casa. Le famiglie hanno perso i loro cari, molte donne ora sono vedove, i bambini diventano orfani senza speranza di ciò che il futuro riserva loro. Le forme di banditismo assomigliano sempre più ad atti di terrorismo. Negli ultimi due anni, gli assalti da parte di gruppi di banditi, quasi quotidiani, si sono ulteriormente intensificati e professionalizzati, spingendo le autorità a designarli all'inizio di gennaio come “terroristi”.
L’assalto al treno potrebbe essere un’operazione congiunta tra banditi comuni in via di radicalizzazione ed elementi jihadisti legati a qualche gruppo nato dalla scissione di Boko Haram, Dal maggio 2021 e dalla morte del leader di Boko Haram Abubakar Shekau, molti jihadisti si sono arresi alle autorità o si sono uniti a ISWAP, la branca locale dello Stato Islamico presente nello Stato di Borno). Ma una minoranza di loro si è anche trasferita nel nord-ovest della Nigeria, secondo i rapporti di sicurezza. Uno di questi gruppi è Ansaru, che si è separato da Boko Haram nel 2012, è l'unico gruppo jihadista conosciuto che si trova nel nord-ovest da diversi anni. Secondo alcuni esperti sarebbero stati uomini di Ansaru ad avere partecipato all’assalto del 28 marzo.
L'insicurezza ha forti ripercussioni sull’economia nazionale, causando la riduzione della fiducia degli investitori stranieri in Nigeria. Secondo la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), i flussi di Investimenti Esteri Diretti (IDE) in Nigeria sono stati in media di 5,3 miliardi di dollari all'anno dal 2005 al 2007. Tuttavia, i dati dell'UNCTAD mostrano che gli IDE in Nigeria hanno registrato una media di 3,3 miliardi di dollari dal 2015 al 2019, un periodo caratterizzato da un'accresciuta e diffusa insicurezza nel Paese.
Inoltre, la Nigeria sta perdendo ogni giorno i suoi cervelli migliori a causa dell'emigrazione di massa nei Paesi occidentali. Il Canada sembra essere al momento il Paese preferito dalla maggior parte dei nigeriani, a causa della sua politica della porta aperta per i migranti qualificati.
Un recente sondaggio condotto da NOI Polls ha rilevato che quasi 9 intervistati su 10 (88%) hanno dichiarato di cercare opportunità di lavoro all'estero. Ha inoltre rilevato che l'83% dei medici che hanno compilato il sondaggio e risiedono all'estero affermano di aver completato la propria formazione medica in Nigeria prima di partire per trovare un impiego fuori dal Paese.
La ricerca di una migliore qualità della vita è la ragione principale dell'emigrazione di massa di medici e altri professionisti nigeriani. La prospettiva di vita in Nigeria è messa a repentaglio dall'insicurezza e dal suo impatto negativo sulle opportunità economiche.
Il circolo vizioso dell'insicurezza in Nigeria ha ridotto la fiducia dell'opinione pubblica poiché le persone hanno paura di muoversi liberamente sul territorio nazionale.
Qualsiasi sforzo per far crescere l'economia nigeriana da parte dell'amministrazione Buhari è destinato con molta probabilità a fallire se l'insicurezza non viene adeguatamente affrontata. Il problema dell'insicurezza è diventato una minaccia esistenziale non solo per le vite di chi rimane vittima di omicidi e rapimenti ma per il futuro del Paese: è l'intera economia a essere in gioco se non viene fatto rapidamente qualcosa per risolvere la minaccia. La sicurezza deve essere riconosciuta come una questione di priorità economica.
Un'economia forte e stabile favorisce la sicurezza nazionale a lungo termine, mentre l'insicurezza è un ostacolo alla prosperità economica a lungo termine. “L'obiettivo primario di ogni governo è la protezione della vita e della proprietà dei suoi cittadini. Se un governo raggiunge un punto in cui non può più adempiere a questa responsabilità, il risultato sarà l'anarchia”. È quanto hanno più volte affermato i Vescovi nigeriani. Nel febbraio 2021 Vescovi nigeriani avevano ammonito che “la Nigeria rischia di cadere a pezzi”, a causa del ripiegamento in se stessi dei diversi gruppi nazionali che compongono la Federazione, di fronte alle gravi mancanze delle istituzioni statali, in primo luogo l’incapacità di garantire a tutti la sicurezza. “Le spinte all'autodifesa stanno rapidamente guadagnando terreno. Molti gruppi etnici stanno suonando rumorosamente i tamburi di guerra, chiedendo non solo una maggiore autonomia, ma anche la rinuncia definitiva a una nazione in cui hanno perso ogni fiducia e senso di appartenenza. Le richieste di secessione su base etnica non dovrebbero essere ignorate o prese alla leggera” avvertivano i Vescovi nella dichiarazione (vedi Fides 24/2/2021).
Sotto accusa da parte dell’opposizione ma anche da parte di diversi cittadini comuni è la politica dell’amministrazione del Presidente Buhari. L’opposizione accusa l’attuale governo di concentrare le forze dell'esercito contro le forze indigene del Biafra (IPOB) in gran parte disarmate, lasciando spazio libero ai principali terroristi come Boko Haram, ISWAP e i gruppi di pastori Fulani (alcuni dei quali provenienti da fuori la Nigeria) che agiscono, con modalità a metà strada tra banditismo e terrorismo, negli Stati della Middle Belt, di Kaduna, Benue, Plateau.
Oltre a un deciso cambio di strategia col rafforzamento degli organi di polizia, non solo federali ma anche locali che hanno una migliore conoscenza del terreno, occorre potenziare l’apparato giudiziario per giudicare i crimini commessi. Ma una vera risoluzione a lungo termine dell’instabilità della Nigeria è necessario affrontare i problemi socio-economici che sono la causa profonda dell'aggravamento dei fenomeni di criminalità violenta. Anche se le crescenti risposte di sicurezza trasformano la Nigeria in uno stato di polizia, la criminalità violenta e il terrorismo continueranno fino a quando la povertà, la disuguaglianza sociale e la corruzione non saranno affrontate.
* nota sull'autore
Redattore Area Africa Agenzia Fides