Per l'Ucraina semi di giustizia e amore
di Alessandro Gisotti
Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis lancia un appello alla comunità internazionale per porre fine alla violenza e tornare al dialogo
Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis, sottolinea — in una intervista ai media vaticani — il valore della testimonianza di quanti, a rischio della propria vita, stanno aiutando il popolo ucraino devastato dalla guerra e rivolge un accorato appello per la fine del conflitto.
Il centro Caritas di Mariupol è stato distrutto. Almeno sette persone sono morte, tra cui due donne dello staff. Con quali sentimenti ha accolto questa tragica notizia?
Provo profonda tristezza e shock per la notizia dell’attacco che ha portato alla perdita di vite umane. Caritas internationalis esprime il suo profondo cordoglio e la sua vicinanza alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e di coloro che sono stati feriti. La nostra tristezza si trasforma in un appello alla comunità internazionale affinché eserciti ogni sforzo per porre fine a questa violenza, per tornare al dialogo e per riconoscere in ogni persona un fratello e una sorella.
Cosa si sente di dire alle donne e agli uomini che ogni giorno — anche rischiando la vita — fanno del loro meglio per aiutare il popolo ucraino?
Alle donne e agli uomini che rischiano la vita rivolgiamo una parola di sincera gratitudine. State facendo un’azione santa, un’opera santa! Per ogni buona azione fatta disinteressatamente, state seminando semi di verità, giustizia, amore e pace che cambieranno il mondo. Dio farà in modo che i vostri sforzi non siano vani. I vostri sforzi porteranno frutto.
Cosa possiamo fare per onorare il sacrificio di questi operatori umanitari della Caritas e di tutte le vittime di questa terribile guerra?
Onoriamo il sacrificio degli operatori umanitari pregando per loro e per le loro famiglie. Crediamo che Dio ascolti il grido dei poveri e dei giusti. Li onoriamo affermando il valore del servizio reso dalle organizzazioni umanitarie che deve essere rispettato. Li onoriamo pregando Dio e facendo appello alle persone di buona volontà affinché pensino e lavorino per la pace.